42ª edizione "Progetto di Storia contemporanea" - Le tracce
TRACCIA 1
1922 - Un anniversario di violenza
I centenari della Marcia su Roma (28 ottobre 1922) e della strage di Torino del 18 dicembre 1922 rendono opportuna una riflessione sul ruolo della violenza politica in Italia e in Europa nella prima metà del XX secolo e sulle sue conseguenze a breve e a lungo termine. Si approfondisca il tema dell'uso diffuso della violenza politica negli scontri sociali del primo dopoguerra e nelle dinamiche che hanno portato all'avvento al potere dei vari fascismi (lo squadrismo, le aggressioni e gli omicidi politici, la violenza di regime), considerando quanto di quel clima abbia influito sulla formazione di una generazione che sarebbe poi stata trascinata nei drammi del secondo conflitto mondiale. Si scelga un fatto significativo, anche di ambito locale, inserendolo nel contesto generale.Saggio David Bidussa, "La violenza fascista come pratica politica identitaria"
TRACCIA 2
Raccontare la guerra in Ucraina
L’aggressione della Russia all’Ucraina ha drammaticamente cambiato lo scenario di un’Europa lontana dai conflitti sul suo territorio e dalle guerre nella ex Jugoslavia. È una guerra vicina a chi vive in Europa, una guerra del Novecento fatta “di ferro e di fuoco”, bombardamenti e carri armati, con vittime tra i civili, distruzione di città e paesi, movimenti di persone in fuga. Allo stesso tempo è una guerra che appartiene all’oggi, all’esperienza post novecentesca in cui il web agisce sulla circolazione delle notizie, modificandole e alterandole da un lato, ma consentendone la rappresentazione dall’altro. Questa guerra spinge a riflettere sulle modalità di circolazione delle notizie, sull’accoglienza dei profughi e sulle conseguenze inevitabili della guerra guerreggiata, anche nel confronto con altri conflitti. Si affronti un caso o racconti una storia che restituisca la complessità di questa guerra e ne costituisca una testimonianza.
TRACCIA 3
L’emergenza ambientale
“Dalla rivoluzione neolitica tutte le civiltà si sono strutturate rimodellando i corsi d’acqua, inquinando le coste, prosciugando le paludi, potando le foreste, creando dei deserti intorno alle città […] Tuttavia nessuna di esse ha, come la nostra, provocato rischi in grado di mettere a repentaglio non solo l’integrità biologica degli individui, ma anche quella dei loro discendenti. Nessuna civiltà aveva mai provocato danni economici di una simile portata catastrofica. Nessuna civiltà, infine, e forse soprattutto, ha mai costituito una tale minaccia per l’equilibrio a lungo termine del pianeta” [Jacques Theys e Bernard Kalaora, La Terre outragée”, Paris, 1992] Nella storia contemporanea e del tempo presente si possono individuare eventi significativi che possono essere classificati tra i fattori capaci di modificare l’equilibrio e l’integrità dell’ambiente; spesso essi hanno avuto molta attenzione mediatica sul breve periodo per poi essere dimenticati, ma i loro effetti sono durevoli a medio e lungo termine e non di rado irreversibili.