Categoria: Asti Contemporanea n. 3
Editore: ISRAT
Biblioteca: ISRAT
Luogo: Asti
Anno: 1995
File: ATCO000021.pdf

Recensione

Convivere con il rischio
Azione di prevenzione e azione di protezione.
I sistemi di sicurezza.
Procedure, risorse, operatori, informazioni.


Il tema che mi propongo di sviluppare potrebbe apparire come un grossolano tentativo di pressione subliminale che voglia indurre alla rassegnazione e all’acquiescenza ed a rifugiarsi in quell’atavico fatalismo che, troppo spesso, ha caratterizzato l’atteggiamento della nostra collettività di fronte ad eventi definiti calamitosi. E, effettivamente, hanno concorso ad ingenerare quella sfiducia che porta alla rassegnazione le carenze funzionali, organizzative e
professionali evidenziate, talvolta, da alcune componenti del complesso meccanismo di intervento, quando chiamato ad operare nelle situazioni di emergenza.
In realtà l’uomo, da sempre, per libera scelta, ha accettato il rischio, e, spesso, lo ha ricercato. Solo così si possono spiegare le migrazioni di popoli alla ricerca di nuove terre; gli avventurosi viaggi dei mercanti veneziani per raggiungere l’Estremo Oriente; l’accettazione delle piene dei grandi fiumi, lungo i quali vivevano, riconoscendone l’utilità, da parte di collettività che
hanno dato vita alle grandi civiltà della Mesopotamia, della Valle dell’Indio, della Valle del Nilo, del Bacino dello Yang-tse-kiang. Se così non fosse, non avremmo avuto i coniugi Curie; non avremmo mai raggiunto il Polo Nord; non avremmo portato l’uomo sulla luna.
Ho fatto alcuni esempi di “rischio volontario”, cioè scelto con un livello di accettabilità molto elevato da parte della società. Ma l’uomo, già dalla sua comparsa sul pianeta terra, per garantirsi la sopravvivenza, si è trovato costretto ad affrontare rischi che venivano dall’ambiente naturale e anche dai suoi simili. [...]

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