Categoria: Asti Contemporanea n. 4
Editore: ISRAT
Biblioteca: ISRAT
Luogo: Asti
Anno: 1996
File: ATCO000023.pdf

Recensione

La cooperazione enologica. Il caso delle Cantine sociali "Asti-Nord": un tentativo fallito di organizzare il rapporto tra viticoltura e commercializzazione.

Cenni introduttivi sulla condizione socio-economica delle campagne dell'Astigiano Lo studio della cooperazione enologica nell'Astigiano, del suo repentino sviluppo e del suo parziale fallimento non può prescindere da un'analisi, seppur assai breve, dei fattori sociali ed economici, culturali e politici che caratterizzano le scelte da compiere e gli obiettivi da perseguire. Nel periodo compreso tra il 1950 e il 1970, l'Astigiano, non essendo rimasto del tutto estraneo al processo di industrializzazione che investì la parte nordoccidentale del Paese, attraversò una serie di mutamenti e trasformazioni che non sempre furono agevoli da assorbire: intervennero infatti, alcune modificazioni strutturali, l'industrializzazione, la corsa all'inurbamento, la meccanizzazione, il fenomeno del part-time farming, che crearono un forte contrasto con le strutture tradizionali ancora ben radicate nel sistema contadino/rurale e un profondo antagonismo tra città e campagna, attribuendo alla prima una forza ed un potere contrattuale sempre meno contrastabile e confermando alla seconda quella soggezione che era riuscita a scrollarsi parzialmente di dosso solo nel periodo bellico, quando il possedere una gallina ed una vacca significava ricchezza e relativo benessere. Nonostante tutto ciò solo verso la fine di tale periodo il territorio perse, in parte, la sua vocazione essenzialmente rurale: nel 1951, infatti, la percentuale della popolazione attiva in agricoltura raggiungeva ben il 63% (scenderà poi al 52% nel 1965 e al 32,5% nel 1971) (1). [...]

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